Lo sfondamento della Linea Gotica, memorie del generale Clark

Un soldato americano divide i suoi rifornimenti natalizi con i bambini di San Benedetto Val di Sambro, 11 dicembre 1944.

Un soldato americano divide i suoi rifornimenti natalizi con i bambini di San Benedetto Val di Sambro, 11 dicembre 1944.

La zona del Giogo è quella dove la statale n. 6524 attraversa una breccia negli Appennini, mettendo in comunicazione la valle dell’Arno col bacino del Po. Lo spartiacque forma una delle zone più elevate e più aspre dell’Appennino, suddivisa in molti burroni profondi e picchi aguzzi, coperta di boschi cedui e di foreste di pini e percorsa da poche strade. Percorrerla sarebbe stato estremamente difficile, ma sfondando in quel punto avremmo potuto aggirare le difese principali tedesche al passo della Futa. Dal 12 al 18 settembre, la 85a e la 91 a divisione assalirono la poderosa barriera di rocce, l’una a oriente l’altra ad occidente del passo, aiutate, ogni volta che il tempo lo permise, da un potente appoggio aereo. Nei primi due giorni, guadagnarono poco terreno e subirono perdite piuttosto gravi, ma riuscirono a martellare i difensori tedeschi al punto da ridurli in uno stato di esaurimento. Il monte Altuzzo, uno dei capisaldi della difesa del passo, cadde il 17 settembre e il monte Monticelli venne preso poche ore dopo, dandoci una striscia montana di circa undici chilometri sull’uno e sull’altro lato del passo. Il nemico non ebbe altra scelta che ritirarsi dal passo della Futa. Il 21 settembre l’85a si spinse a nord su Firenzuola e sul Santerno estendendosi fino a San Pellegrino. In circa due settimane di duri combattimenti la Linea Gotica era stata sfondata e il passo della Futa era nelle nostre mani. (…)
In conseguenza dello sfondamento della Linea Gotica, il nostro grande obiettivo divenne la città di Bologna. Pertanto spostammo la direttrice del nostro attacco principale dalla strada Firenzuola-Imola alla statale n. 65, che conduce a Bologna, e incalzammo lentamente il nemico incontrando una resistenza tenace. Il 3 ottobre raggiunsi in volo le posizioni della 91 a divisione, nelle vicinanze di San Pietro a Sieve e poi, in automobile, per il passo della Futa e la statale n. 65, Monghidoro, presa il giorno prima. La 91 a divisione, con Bill Livesay al timone, aveva combattuto magnificamente, nella sua prima vera battaglia; da un punto eminente di Monghidoro potei vedere per la prima volta la vallata del Po e, più oltre, le Alpi coperte di neve. Mi parve allora che la nostra meta fosse vicinissima.

Tratto dal libro autobiografico del generale Mark W. Clark “Le campagne d’Africa e d’Italia della 5Armata americana“, pagg. 415 e 417.

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4 risposte a Lo sfondamento della Linea Gotica, memorie del generale Clark

  1. donnie86dc ha detto:

    Ancora un articolo estremamente interessante!
    Approfitto! Ho nominato questo blog per il Liebster Award 🙂 spero che vi faccia piacere. Se vi va potete partecipare!

    • anticafrontierabb ha detto:

      Grazie caro, le tue parole ci fanno ancora una volta un enorme piacere e per noi è un vero onore averti fra i nostri follower. Speriamo di poterti conoscere anche di persona un giorno! Come funziona la partecipazione al Liebster Award? Siamo curiosi!

      • donnie86dc ha detto:

        Prego! 🙂
        Il Liebster ha lo scopo di aumentare la visibilità dei blog con meno di 200 followers. Praticamente se volete partecipare rispondete alle 10 domande che ho elencato alla fine del mio intervento e poi createne 10 da ‘girare’ ad altri 10 piccoli blog. Potete usare anche le mie domande se non avete tempo di crearne di vostre! 🙂

      • anticafrontierabb ha detto:

        1. Quali sono le finalità del tuo blog?
        R. Promuovere la conoscenza della Storia a tutti i livelli, dalle testimonianze personali agli anniversari che meritano di essere ricordati.

        2. Ritieni sia importante la quantità degli articoli o la qualità?
        R. Ovviamente la qualità è sempre più importante della quantità, anche se a causa del tempo sempre più limitato non riusciamo ad assicurare ai nostri follower la continuità che desidereremmo.

        3. Ci sono dei blog di riferimento che prendi come spunto/esempio per il tuo spazio?
        R. In realtà no, anche se diamo molta importanza ai commenti dei nostri lettori e ne teniamo conto nella scelta degli argomenti da trattare.

        4. Quante citazioni e rimandi ad altri blog/siti internet inserisci solitamente negli interventi?
        R. Amiamo citare massime e pensieri di grandi personaggi del passato, anche se cerchiamo di non abusarne.

        5. Qual’è l’argomento predominante nel blog e perché?
        R. Senza dubbio la Storia, perché chi non la conosce non sa dove vive, né perché vive in un certo modo, perché si esprime in una determinata lingua o dialetto, il motivo per cui mangia determinati cibi e molte altre cose fondamentali per capire compiutamente il nostro stile di vita..

        6. Quanto tempo dedichi in media alla tua ‘creatura’?
        R. Ultimamente poco, ma contiamo di aumentare il numero di post in un futuro prossimo.

        7. Hai avuto altri blog in precedenza?
        R. Sì, un paio dove si affrontavano in chiave satirica argomenti politici.

        8. Ci tieni alla visibilità del tuo spazio?
        R. Molto e credo che ci tengano tutti, anche quelli che non avrebbero risposto in questo modo alla stessa domanda.

        9. Pubblichi i tuoi interventi su Social Network (Google+, Twitter, Facebook e compagnia bella)?
        R. Sì, tutti i post vengono pubblicati anche sulla pagina facebook del nostro b&b Antica Frontiera.

        10. Hai mantenuto una ‘linea’ costante dal primo all’ultimo intervento o hai cambiato stile/argomento di scrittura? Se si, perché?
        R. Abbiamo sempre cercato di mantenere una linea coerente e quando abbiamo voluto affrontare nuovi argomenti da una prospettiva diversa abbiamo lanciato un secondo progetto, quello del blog Filatelia e Storia.

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